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Edizione 2019

Activate Talk 4

Le chiavi per sentirsi a casa

Cosa fa la buona accoglienza? Come costruisce inclusione sociale? Quanto stimola autonomia e relazioni di fiducia?

Giovani italiani, migranti e rifugiati raccontano la propria esperienza di "Alternative Care": affido, vita in comunità e accoglienza familiare come risposte ai bisogni dei minori e neomaggiorenni non accompagnati.

Le richieste dei giovani sull'Alternateve Care

  • Effettuare una valutazione approfondita dei bisogni specifici e delle aspirazioni di ciascun ragazzo e ragazza, come strumento necessario per l’identificazione delle soluzioni più appropriate in considerazione dell’interesse superiore del minore;

  • Promuovere l’ascolto dei giovani nel processo decisionale relativo alle loro vite e alle differenti possibilità di accoglienza, e facilitare la loro consapevolezza rispetto ai propri diritti;

  • Promuovere l’accoglienza in piccoli nuclei inseriti nelle comunità ospitanti, anziché in grandi centri, al fine di sostenere percorsi di autonomia e inclusione più a misura di bambino e adolescente;

  • Consolidare la figura e il ruolo dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, nonché la continuità della protezione dei minori e la loro inclusione sociale, al fine di agevolare la transizione alla maggiore età;

  • Promuovere soluzioni abitative connesse a contesti familiari, alloggi comunitari che facilitino percorsi di autonomia, indipendenza supervisionata o supportata di giovani neomaggiorenni

  • Incentivare la complementarietà tra cittadinanza attiva e supporto istituzionale nell'accoglienza, la co-responsabilità e cooperazione tra settore pubblico e privato, e la partecipazione e il contributo della società civile, sia nella sua forma organizzativa sia come cittadini attivi.

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